Il Gambrinus, come più semplicemente viene chiamato dai più, è il doppio ristorante della famiglia Zanotto che, infatti, accanto all’Osteria (per altro premiata da anni con il Bib Gourmand), nei giorni di venerdì-sabato-domenica apre le porte anche al più classicheggiante Parco Gambrinus. Che l’attenzione all’ambiente non sia un interesse recente è dimostrato sopra ogni buona pratica – e sono tante le buone pratiche in questo caso, a partire dall’orto sinergico in poi - dal fatto di aver istituito già a partire dal 1981 (!) un premio letterario, il Premio Gambrinus Giuseppe Mazzotti, per la letteratura di montagna e alpinismo, con chiara e manifesta sensibilità verso temi di ecologia e paesaggio, evidentemente a loro cari già da decenni. “Quando indago e penso a quali siano le origini di questa nostra sensibilità ambientale, racconta lo chef-patron Pierchristian, mi ritrovo a pensare all’attitudine che mio padre Adriano ha sempre avuto: al suo amore per la natura, il premio letterario nasceva da ciò. Negli anni 80, quando andavano di moda i risotti fruttati e floreali, lui raccoglieva le rose direttamente nel parco per cucinare un risotto che spopolava (ndr: in quegli anni avevano anche 1 Stella Michelin), fece fare una vignetta a tal proposito con la didascalia: mi dispiace, rose, ma i clienti sono davvero molto contenti”.
Realtà totalmente differente è il Mater Terrae, ristorante gourmet situato all’ultimo piano del bellissimo Bio Hotel Raphaël, proprio dietro alla celebre quanto splendida piazza Navona, in pieno centro storico capitolino… e qui va sottolineato, ancor più, l’impegno particolare e la determinazione che ci vogliono per perseguire progetti legati alla sostenibilità all’interno delle città metropolitane. Per meritarsi, appunto, tale appellativo e certificazione BIO, dalle colazioni sino al room service passando naturalmente per il ristorante, si garantisce l’utilizzo di almeno il 95% di ingredienti di provenienza biologica e/o biodinamica. Queta stessa filosofia legata a scelte bio è stata, inoltre, utilizzata nella composizione della carta dei vini (circa 200 etichette di cui non meno dell’80 % da produzioni bio) da parte del titolare stesso dell’albergo, il dott. Roberto E. Vannoni, il quale è andato ben oltre: “La cucina vegetariana, ormai si sa, è il tipo di cucina in grado di garantire meno impatto ambientale rispetto alle altre”. Da anni la proposta del Mater Terrae è – infatti - una raffinata cucina vegetariana scritta ed impostata da un consulente di eccezione, il “maestro” italiano Pietro Leeman, già premiato con la Stella Verde l’anno scorso.
Hero image: Osteria Enoteca Gambrinus ©Walfro
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